domenica 13 gennaio 2008

Sovie

Questa notte ho fatto un sogno: ho chiuso gli occhi e per un istante non ero me stessa. Mi muovevo come non sono in grado di fare, il mio sguardo mirava dritto verso occhi indiscreti ed altezzosi, fino ad incontrare il suo. Le mie guance non si arrosivano, non avevo paura mi considerasse non all'altezza, non avevo timore di incontrare i suoi occhi, ardivo mi guardasse nell'anima. Ero semplicemente la pietra preziosa che lui aspettava da tanto; ero il fulcro dei suoi pensieri, il cardine dei suoi desideri, ero l'unico attimo stupendo della sua vita. Non dovevo contorcermi per attirare la sua attenzione, il suo sguardo cadeva su di me per il solo fatto che io fossi presente. Per tutta la sera, in quella sala immensa, colma di dame e cavalieri, sono stata la sua regina, senza che fatica mi fosse addebitata. 
Al risveglio, sono corsa ad osservare la mia sagoma riflessa: di stracci è coperto il mio corpo, di stracci è coperta la mia anima. 
Questa notte ho fatto un sogno, ora chiudo gli occhi e immagino di vivere. 



























(M. Giacomazzi)

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