venerdì 10 ottobre 2014

L'abbindolamento del Vecchietto

Sono ormai giorni che mi tocca di assistere a "L'abbindolamento del vecchietto".

Entro in banca, mi accomodo alla postazione di attesa, e poco distante la scena si ripete quasi identica: vecchietto con sguardo sperduto attaccato alla sedia, ascolta la miriade di parole che escono dalla bocca truffatrice del commessucolo impiegato. Quest'ultimo parla da minuti abbassando ed alzando il tono di voce a seconda del tipo di "segreto dell'arricchimento" che sibila, ovviamente riservato solo ed esclusivamente al Sig. Vecchietto davanti a lui. Usa la sua gestualità in modo impeccabile, avvicinandosi, sfiorando, dando sicurezza e affidabilità, e come se non bastasse, va con le parole, striscianti e subdole, a toccare e premere quei tasti miracolosi, che gli aprono le porte del paradiso – o in questo caso del portafoglio del Sig. Vecchietto.

Lo sento ronzare parlando del fatto che al giorno d'oggi, nel nostro paese, accadono cose che nessuno si sarebbe aspettato qualche anno fa: la popolazione è povera, il lavoro manca (solite tiritere) e se per sbaglio il Sig. Vecchietto dovesse invitare a casa sua degli amici, che accidentalmente dovessero inciampare nel tappeto di ingresso e dovessero frantumarsi la testa, il Sig. Vecchietto potrebbe incorrere in una causa legale, perché si sa, "gli amici sono amici, ma ultimamente sono amici più consapevoli!"

Non pienamente soddisfatto – passa, quasi come un mago, all'argomento tabù – afferma quanto lui non voglia assolutamente risultare razzista, perché mai si riterrebbe tale, ma se per sbaglio, qualcuno, ascoltando le sue parole, dovesse maliziosamente intenderlo a quel modo, beh allora che sia pure (sprezzante del pericolo che corre, pur di confidare la perla al Sig. Vecchietto – un eroe praticamente) e "baam", fa partire il colpo mortale: "sa, ultimamente se ne sente di ogni, loro vengono qui, nel nostro paese, e "non conoscono" le regole, non si adattano alle leggi, ai principi, perché hanno culture differenti, stili differenti, PERò (il "però" più passionale che abbia mai sentito) i diritti li conoscono tutti, dal primo all'ultimo! Supponiamo che lei parcheggi l'auto in discesa e si scordi di tirare il freno a mano, e la sua auto, accidentalmente, vada ad urtare un'altra auto loro, o addirittura loro figlio, beh, sappia che non ci vorrà molto prima che questi la lascino – mi permetta l'espressione - senza pantaloni, perché lei ben sa che l'assicurazione non copre questo tipo di eventualità.", asserzione completamente ingannevole e falsa.

Non è finita qui: ancora non contento, prosegue dicendo che tutte le disgrazie che abbiamo intorno, le portano loro, le abbiamo da quando l'Italia – povera Italia – è diventata uno sbarco continuo: "non so se si rende conto ma anche il suo vicino, per una banale incomprensione riguardo ad un vaso di fiori mal posizionato sul suo balcone, potrebbe farle passare dei seri guai, perché sa, sono invidiosi, hanno tutto da noi, eppure sono invidiosi delle nostre vite!". Vedo il Sig. Vecchietto annuire, frastornato ma convinto, la realtà dei fatti descritti è palese, gli esempi concreti di situazioni così familiari l'hanno steso. Una volta agganciato all'amo, non resta che tirare: "bene, per prevenire tutto ciò e non doversi chiudere in casa per paura di qualche incidente, con soli tot € al mese lei ha la possibilità di usufruire della polizza capofamiglia", le parole gli escono automatiche, pure e salvatrici, una boccata di aria fresca, un sospiro di sollievo che porta serenità in questa condizione di vita così franosa a causa degli "esclusivamente intenditori di diritti". Il Sig. Vecchietto ormai è agguantato, è pronto ad affidargli l'anima intera pur di scampare al tragico destino, decisamente iellato dal commessucolo.

Tralasciando la funzionalità o la vanità della polizza citata, mi domando a cosa si appiggliassero, anni fa, pur di convincere delle povere anime a firmare il pezzo di carta; al giorno d'oggi gli va così comoda, quale meglio appoggio potrebbe capitargli?
È davvero triste assistere a costruzioni così artefatte di una realtà ben diversa: non importa il paese di provenienza, la cultura o la religione, "HOMO HOMINI LUPUS", appena c'è l'occasione la si coglie al volo. Fingere di appartenere ad un altro pianeta non risolve i problemi.


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