martedì 20 dicembre 2011

Novecento

"Tutta quella città… non si riusciva a vederne la fine. La fine! Per cortesia si potrebbe vedere la fine? Non avevo dubbi che sarei sceso, non c’era problema. Non è quello che vidi che fermò Max.. è quello che non vidi… puoi capirlo?.. quello che non vidi.In tutta quella sterminata città c’era tutto tranne la fine.. c’era tutto.. ma non c’era una fine!.. quello che non vidi è dove finiva tutto quello.. la fine del mondo.

Tu pensa un pianoforte.. i tasti iniziano, i tasti finiscono.. tu lo sai che sono ottantotto e nessuno su questo può fregarti.. non sono infiniti loro, tu sei infinito, e dentro quegli 88 tasti la musica che puoi fare è infinita.. questo a me piace, in questo io posso vivere; ma se io salgo su quella scaletta e davanti a me si srotola una tastiera di milioni, milioni e miliardi di tasti che non finiscono mai, e questa è la verità.. che non finiscono mai.. quella tastiera è infinita. Ma se quella tastiera è infinita allora non c’è musica che puoi suonare.. e sei seduto sul seggiolino sbagliato! Quello è il pianoforte su cui suona Dio.Cristo, ma le vedevi le strade! Anche soltanto le strade ce n’erano a migliaia.. ma dimmelo come fate voi altri la giù a sceglierne una, a scegliere una donna, una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire.Tutto quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce ne quanto ce n’è.. ma non avete paura di finire in mille pezzi solo a pensarla quella enormità.. solo a pensarla, a viverla.Io ci sono nato su questa nave, e vedi anche qui il mondo passava, ma a non più di duemila persone per volta… e di desideri ce n’erano, ma non più di quelli che ci potevano stare su una nave tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicità su una tastiera che non era infinita… io ho imparato a vivere in questo modo! La terra.. è una nave troppo grande per me, è una donna troppo bella, è un viaggio troppo lungo, è un profumo troppo forte, è una musica che non so suonare.  Non scenderò dalla nave… al massimo posso scendere dalla mia vita… in fin dei conti è come se non fossi mai nato.Sei tu l’eccezione Max, solo tu sai che sono qui.. e sei una minoranza, non ti resta che adeguarti. Perdonami amico mio, ma io non scenderò.

Ehi Max!… Già me la vedo la scena, arrivato lassù.. quel poveraccio che cerca il mio nome sulla lista e non mi trova… è che sono nato su una nave signore –custode del paradiso-, sono nato su una nave e ci sono anche morto… sei quintali e mezzo di dinamite. Adesso mi sento benissimo però ho perso un braccio.. nell’esplosione.. il sinistro.. (si trovano solo due braccia destre) ..beh in linea di massima meglio un braccio destro che niente…

C’è poco da ridere Max… sai che fregatura, tutta l’eternità con due destre… e come te lo fai il segno della croce. Ehi Max.. sai però che musica con due mani destre, se solo lassù riesco a trovare un pianoforte.."



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