mercoledì 7 agosto 2013

Oltre-Sensibili

Si dice che ogni persona abbia una sua particolarità, una caratteristica che la distingue dal resto; si dice anche che ci siano categorie di persone, classificate a seconda di questa caratteristica che, in maniera differente, le avvicina e le raccoglie sotto un denominatore comune.
Ci sono infinità di categorie, ma io vorrei concentrarmi su quella degli oltre-sensibili. Per farla semplice, i componenti di questa divisione hanno alcuni sensi più sviluppati di altri: udito, vista ed intuito; ovviamente dei primi due non mi riferisco ai concreti organi di senso, bensì agli occhi e alle orecchie dell'empatia. Infatti sono in grado di captare e ricevere minuscole informazioni provenienti dal linguaggio verbale e non (il più delle volte), che permettono loro di creare una sorta di ponte impercettibile con gli altri.
I normali sensibili ricevono i dati riguardanti il mondo emozionale in maniera amplificata, si sentono vicini e comprendono chi soffre, piangono guardando un film strappalacrime, si commuovono ascoltando una canzone struggente, tendono a fare di una piccola questione una tragedia, dimenticando spesso il punto di riferimento esterno, immergendosi completamente nella vicenda.
Gli oltre-sensibili, invece, sono qualcosa di più (dalla parola stessa "oltre"). Se esistesse una sorta di limite per indicare i vari livelli di sensibilità degli esseri umani, queste persone si troverebbero al di là di qualsiasi estremità. Per loro, infatti, ogni tipo di contatto col mondo esterno, e a volte con quello interno, che presuppone una radice sentimentale e umana, è un atto di distruzione. Diversamente dai normali sensibili, queste persone patiscono e si tormentano quasi alla pari (effettivamente a volte anche di più) delle persone che sentono soffrire; si struggono e singhiozzano vedendo passare rapidamente, scorgendo appena, un'immagine per loro (e spesso solo per loro) evocativa. Di frequente finiscono per avere la sensazione di aver perso l'uso del gusto, continuando ad ingoiare lacrime salate per aver assaporato, in un primo istante, qualcosa di eccezionalmente delizioso. Sono sempre offuscati da pensieri che li trascinano in un vortice infinito di sensazioni lontane che loro percepiscono come assolutamente vive e presenti; danno spesso l'impressione di non capire la circostanza, di arrivare con leggero ritardo alla soluzione del problema, in realtà è solo perché la loro mente è costantemente occupata a dipanare una matassa fitta, carica di volti, sguardi, parole, gesti di altri.
Si crede che gli oltre-sensibili siano persone fragili, pronte a scoppiare e rompersi in un milione di pezzi, si crede gli si debba fare da balia per tutelare i loro sbalzi emotivi: nulla di più falso. Hanno in loro una forza incredibile, una costanza ed una pazienza formidabile. Sopportano masse e masse di macigni di altre persone e lo fanno così sottilmente da impedire agli altri (e a se stessi) di rendersene conto: a volte chi li ha vicini crede di aver fatto tutto da solo, crede che infondo siano stati poco utili, non si rende conto che quell'abbraccio, quella stretta di mano, quella lacrima hanno fatto il "più" di cui si necessitava in quel preciso istante.
Non gli piace essere come sono, vorrebbero continuamente cambiare, smettere di "sentire" e "vedere" tutto e nonostante questo sospettare di essere inutili. Hanno poca stima in sé e nessuna fiducia nelle proprie capacità. Sono estremamente rari e di questa rarità ne soffrono stabilmente: da umani non sono preclusi dall'egoismo che ci caratterizza tutti, perciò, il non ricevere quello che si aspettano o quello che loro farebbero per gli altri li destabilizza, li rende alieni in questo mondo.
Soffrono di una depressione oscillante, che va e viene; in questi periodi mettono in discussione qualsiasi cosa costituisca la loro vita. Tendono a rifiutare tutto e tutti e a chiudere ogni possibile contatto. Queste reazioni si devono proprio alla sensazione di non appartenere allo stesso mondo di chi hanno vicino, questioni che per loro sono palesi e scontate risultano invisibili agli occhi di chi non è un oltre-sensibile.
Come dicevo poco sopra, nonostante tutta questa distruzione e auto-distruzione, sono energici, e se appaiono deboli e delicati è solo perché quello che sopportano va ben oltre le loro possibilità, fisiche e mentali; eppure restano sempre in piedi. Respingono questa debolezza apparente che traspare, vorrebbero deprimerla al punto di eliminarla, vorrebbero mostrarsi resistenti, capaci, sicuri, forti, vorrebbero addirittura distaccarsi ed essere distaccati.
Non è difficile distinguerli e riconoscerli, ma spesso si confondono con i normali sensibili, e più un oltre-sensibile si rafforza meno sembra appartenere alla sua categoria.

Vi sembreranno i meno gestibili, i più problematici e probabilmente lo sono, ma non temete di averli vicino, non nascondetevi da loro, perché quello che sanno dare agli altri è qualcosa che difficilmente si può trovare altrove. Molto spesso vi sembrerà di star vivendo qualcosa di scontato e ovvio, ma non è così; e rendersene conto significa essere arrivati troppo tardi. 

                                                            


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