Si
dice che ogni persona abbia una sua particolarità, una
caratteristica che la distingue dal resto; si dice anche che ci siano
categorie di persone, classificate a seconda di questa caratteristica
che, in maniera differente, le avvicina e le raccoglie sotto un
denominatore comune.
Ci
sono infinità di categorie, ma io vorrei concentrarmi su quella
degli oltre-sensibili. Per
farla semplice, i componenti di questa divisione hanno alcuni sensi
più sviluppati di altri: udito, vista ed intuito; ovviamente dei
primi due non mi riferisco ai concreti organi di senso, bensì agli
occhi e alle orecchie dell'empatia. Infatti sono in grado di captare
e ricevere minuscole informazioni provenienti dal linguaggio verbale
e non (il più delle volte), che permettono loro di creare una sorta
di ponte impercettibile con gli altri.
I
normali sensibili
ricevono i dati
riguardanti il mondo emozionale in maniera amplificata, si
sentono vicini e comprendono chi soffre, piangono guardando un film
strappalacrime, si commuovono ascoltando una canzone struggente,
tendono a fare di una piccola questione una tragedia, dimenticando
spesso il punto di riferimento esterno, immergendosi completamente
nella vicenda.
Gli
oltre-sensibili,
invece, sono qualcosa di più (dalla parola stessa "oltre").
Se esistesse una sorta di limite per indicare i vari livelli di
sensibilità degli esseri umani, queste persone si troverebbero al di
là di qualsiasi
estremità. Per loro, infatti, ogni tipo di contatto
col mondo esterno, e a volte con quello interno, che presuppone una
radice sentimentale e umana, è un atto di distruzione. Diversamente
dai normali sensibili,
queste persone patiscono e si tormentano quasi alla pari
(effettivamente a volte anche di più) delle persone che sentono
soffrire; si struggono e singhiozzano vedendo passare rapidamente,
scorgendo appena,
un'immagine per loro (e spesso solo per loro) evocativa. Di
frequente finiscono per avere la sensazione di aver perso l'uso del
gusto, continuando ad
ingoiare lacrime salate per aver assaporato, in un primo istante,
qualcosa di eccezionalmente delizioso.
Sono sempre offuscati da
pensieri che li trascinano in un vortice infinito di sensazioni
lontane che loro percepiscono come assolutamente vive e presenti;
danno spesso l'impressione di non capire la circostanza, di arrivare
con leggero ritardo alla soluzione del problema, in realtà è solo
perché la loro mente è costantemente occupata a dipanare una
matassa fitta, carica di volti, sguardi, parole, gesti di altri.
Si
crede che gli oltre-sensibili
siano persone fragili, pronte a scoppiare e rompersi in un milione di
pezzi, si crede gli si debba fare da balia per tutelare i loro sbalzi
emotivi: nulla di più falso. Hanno in loro una forza incredibile,
una costanza ed una pazienza formidabile. Sopportano masse e masse di
macigni di altre persone e lo fanno così sottilmente da impedire
agli altri (e a se stessi)
di rendersene conto: a volte chi li ha vicini crede di aver fatto
tutto da solo, crede che infondo siano stati poco utili, non si rende
conto che quell'abbraccio, quella stretta di mano, quella lacrima
hanno fatto il "più" di cui si necessitava in
quel preciso istante.
Non
gli piace essere come sono, vorrebbero continuamente cambiare,
smettere di "sentire" e "vedere" tutto e
nonostante questo sospettare di essere inutili. Hanno
poca stima in sé e nessuna fiducia nelle proprie capacità. Sono
estremamente rari e di questa rarità ne soffrono stabilmente: da
umani non sono preclusi dall'egoismo che ci caratterizza tutti,
perciò, il non ricevere quello che si aspettano o quello che loro
farebbero per gli altri li destabilizza, li rende alieni in questo
mondo.
Soffrono
di una depressione oscillante, che va e viene; in questi periodi
mettono in discussione qualsiasi cosa costituisca la loro vita.
Tendono a rifiutare tutto e tutti e a chiudere ogni possibile
contatto. Queste reazioni si devono proprio alla sensazione di non
appartenere allo stesso mondo di chi hanno vicino, questioni che per
loro sono palesi e scontate risultano invisibili agli occhi di chi
non è un oltre-sensibile.
Come
dicevo poco sopra, nonostante tutta questa distruzione e
auto-distruzione, sono energici, e se appaiono deboli e delicati è
solo perché quello che
sopportano va ben oltre le loro possibilità, fisiche e mentali;
eppure restano sempre in
piedi. Respingono questa
debolezza apparente che traspare, vorrebbero deprimerla al punto di
eliminarla, vorrebbero mostrarsi resistenti, capaci, sicuri, forti,
vorrebbero addirittura distaccarsi ed essere distaccati.
Non è difficile distinguerli e riconoscerli, ma spesso si confondono con i normali sensibili, e più un oltre-sensibile si rafforza meno sembra appartenere alla sua categoria.
Non è difficile distinguerli e riconoscerli, ma spesso si confondono con i normali sensibili, e più un oltre-sensibile si rafforza meno sembra appartenere alla sua categoria.
Vi
sembreranno i meno gestibili, i più problematici e probabilmente lo
sono, ma non temete di averli vicino, non nascondetevi da loro,
perché quello che sanno dare agli altri è qualcosa che
difficilmente si può trovare altrove. Molto spesso vi sembrerà di
star vivendo qualcosa di scontato e ovvio, ma non è così; e
rendersene conto significa essere arrivati troppo tardi.
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