Spesso mi sveglio con un
groviglio intricato dentro lo stomaco; è come se qualcuno
dall'interno mi ingarbugliasse ed arrotolasse le viscere. Man mano
che la giornata prosegue sento questo intreccio crescere ed
appesantirsi, talmente tanto da valutare le mie membra troppo fragili
per poter reggere ancora per molto tutto il carico. Sono un uomo
normale, con una vita normale, una casa normale, un impiego normale,
non c'è nulla della mia quotidianità che possa indurmi, o meglio,
ridurmi in questo stato; quindi penso, penso che forse non è questa
vita qui, questa proprio questa, a debilitarmi, ad
indebolirmi, a nuocermi nel profondo..è piuttosto il coagulo delle esistenze, l'ammasso, il concentrato, l'affollamento di storie ed epoche, di civiltà, di memorie, di testimonianze a colpirmi.
indebolirmi, a nuocermi nel profondo..è piuttosto il coagulo delle esistenze, l'ammasso, il concentrato, l'affollamento di storie ed epoche, di civiltà, di memorie, di testimonianze a colpirmi.
Questa umanità
irrespirabile, asfissiante, congenita, di ognuno di noi e di tutti
indistintamente, che ci idolatra e ci stermina, quasi nella stessa
misura. Saremo mai immuni?
Un concorrente
passivamente iscritto, mai trionfante.
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