martedì 29 aprile 2014

Un concorrente passivamente iscritto, mai trionfante

Spesso mi sveglio con un groviglio intricato dentro lo stomaco; è come se qualcuno dall'interno mi ingarbugliasse ed arrotolasse le viscere. Man mano che la giornata prosegue sento questo intreccio crescere ed appesantirsi, talmente tanto da valutare le mie membra troppo fragili per poter reggere ancora per molto tutto il carico. Sono un uomo normale, con una vita normale, una casa normale, un impiego normale, non c'è nulla della mia quotidianità che possa indurmi, o meglio, ridurmi in questo stato; quindi penso, penso che forse non è questa vita qui, questa proprio questa, a debilitarmi, ad
indebolirmi, a nuocermi nel profondo..è piuttosto il coagulo delle esistenze, l'ammasso, il concentrato, l'affollamento di storie ed epoche, di civiltà, di memorie, di testimonianze a colpirmi.
Questa umanità irrespirabile, asfissiante, congenita, di ognuno di noi e di tutti indistintamente, che ci idolatra e ci stermina, quasi nella stessa misura. Saremo mai immuni?



                                                             Un concorrente passivamente iscritto, mai trionfante.  


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