lunedì 2 aprile 2007

Il mondo come volontà e rappresentazione

<<Che ogni felicità sia di natura negativa soltanto, e non positiva [...] ne abbiamo una prova anche in quello specchio fedele dell'essenza del mondo e della vita che è l'arte, soprattutto nella poesia. Ogni poesia epica o drammatica può in ogni caso rappresentare soltanto uno sforzo, un'aspirazione attiva, una lotta per la conquista della felicità, e non mai la felicità stessa durevole e compiuta. Essa conduce il suo eroe attraverso mille difficoltà e pericoli sino alla meta: non appena questa è raggiunta, subito lascia cadere il sipario. Null'altro, infatti, le resterebbe, se non mostrare che la luminosa meta, nella quale l'eroe sognava di trovare felicità, ha beffato anche lui, di modo che, quando l'ha raggiunta, egli non si trova meglio di prima>>.


                                                           A. Schopenhauer

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