martedì 3 aprile 2007

Il mondo come volontà e rappresentazione

"Se si conducesse il più ostinato ottimista attraverso gli ospedali, i lazzaretti, le sale chirurgiche, le prigioni, le stanze di tortura, i recinti degli schiavi, nei campi di battaglia e nei tribunali, aprendogli tutti i sinistri covi della miseria, e facendogli vedere alla fine la torre della fame di Ugolino, certamente anch'egli potrebbe capire di qual specie sia questo meilleur des mondes possibles. Perciò non posso trattenermi dal dichiarare che l'ottimismo mi sembra non solo una dottrina assurda, ma anche iniqua, un amaro scherno dei mali innominabili sofferti dall'umanità."

                                                            A. Schopenhauer

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